2016 / 22 agosto

Facebook “legge” le nostre immagini: prove di intelligenza artificiale


Uno dei computer che giornalmente utilizzo ha, ormai cronico, un problema di lentezza di caricamento delle pagine internet, e di conseguenza delle immagini.

E’ successo così che più di una volta la mia timeline di Facebook sia apparsa piena di riquadri bianchi, in attesa che le immagini che li componevano venissero caricate.

Questo breve tempo di attesa mi ha però permesso di accorgermi di una cosa che potrebbe anche avere un po’ dell’inquietante, per qualcuno. Facebook, infatti, come è giusto che sia, assegna ad ogni immagine un testo alternativo, di cui se la vostra connessione è molto performante non vi accorgerete. Il testo alternativo è un elemento di una pagina web necessario, perché appunto, permette al vostro Firefox o Chrome che usiate di mostrarvi, in alternativa delle immagini non caricate un testo, che dovrebbe per questo essere sempre impostato in maniera il più possibile descrittiva.

Facebook “legge” le nostre immagini: cosa ho scoperto

Il “problema” è che il testo che Facebook “mostra” in alternativa alle nostre immagini è fin troppo descrittivo: racconta con dovizia di particolari – analizzando in automatico le nostre immagini ed estrapolandone informazioni – la nostra fotografia. E quando parlo di dovizia di particolari, non è un’esagerazione.

Guardate questo esempio che sono riuscita al catturare al volo.

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Facebook ci avvisa che la fotografia che non riesce ancora mostrarci “potrebbe contenere 4 persone: persone che sorridono, spazio all’aperto“. Facebook, analizzando quella fotografia, ha capito (anche se fa il prudente e usa il condizionale) il numero delle persone presenti nella foto, che cosa stanno facendo e in quale ambiente si trovano.

Ecco la fotografia una volta caricata:

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Cosa dite, Facebook ci ha indoviato??!

Quella che vi ho illustrato è una cosa che potete verificare anche se avete una connessione che corre più veloce di Usain Bolt, il plurimedagliato alle recenti Olimpiadi di Rio2016, perché come ogni descrizione di immagini che si rispetti, viene inserita nel codice html dell’elemento immagine.

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Anche in questo caso, come potete notare nel riquadro nero (per aprire quella finestra basta avvicinare il puntatore alla foto, cliccare con il tasto destro del mouse e poi selezionare “ispeziona” o qualcosa del genere) … pare che Facebook ci abbia preso (e ha addirittura individuato le scarpe!)

Facebook “legge” le nostre immagini: ci dobbiamo preoccupare?

A questo punto è necessario un grande NOTA BENE: questo non è un post allarmistico. Come funziona Facebook lo sappiamo e il motore che lo muove verso certe strade (i soldi, ovviamente) anche.

Resta però un fatto: che sempre più dati Facebook si andrà a prendere di noi senza che noi ne siamo coscienti, o senza che noi glieli abbiamo voluti dare. Pensate al caso delle scarpe dell’ultima immagine: quanto tempo Facebook ci metterà a capire e profilare di noi quale marca di scarpe indossiamo? Ci stupiremo ancora se il giorno dopo aver postato una foto con un paio di Nike ci troveremo “casualmente” la pubblicità Nike nella nostra timeline? 😉

Ripeto: niente allarmismo. Ma tanta necessità di essere “consapevoli”.

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